Quando vieni invitato da amici nella loro nuova casa, quando vuoi augurare buona fortuna per un nuovo lavoro o felicità a una coppia di sposi novelli e in ogni caso cerchi disperatamente un’idea originale che possa lasciare tutti a bocca aperta, ecco che anche in questi casi, la Puglia ti dà le risposte che cerchi e le prende ancora una volta dalle sue arti più nascoste, dai mestieri più remoti.
Ancora una volta la tradizione pugliese ci viene in soccorso e ci incanta!
Insomma, non sei un vero salentino se…la tua casa non è arricchita da almeno un Pumo in ceramica artigianale.
La forma richiama quella di un bocciolo di un fiore circondato da tre foglie di acanto che simboleggiano la rinascita della natura in primavera, l’energia vitale che caratterizza questa stagione, un bocciolo che sta per schiudersi e aprirsi a una nuova vita.
Così, grazie a questa immagine, il Pumo diventa simbolo di prosperità e fecondità e al tempo stesso di immortalità e resurrezione. Per questi motivi viene donato soprattutto alle coppie appena sposate, affinchè sia di buon augurio per una vita felice insieme.
Il termine “Pumo” deriva con molta probabilità dal latino pomum, ovvero frutto, ricollegandosi al culto della dea Pomona, protettrice di tutti i frutti, anche dell’ulivo e della vite.
Nella tradizione popolare più antica il Pumo assume anche una funzione apotropaica; si crede, infatti, che rappresenti una protezione dal male. Proprio per questa ragione non è raro vederli posizionati agli angoli dei palazzi storici di alcune vie salentine (in particolar modo a Grottaglie, nel tarantino) e negli anni ancora precedenti erano anche parte integrante degli stemmi araldici delle famiglie altolocate pugliesi.
Più grande era il Pumo che veniva esternato, più grande era la ricchezza della casa; maggiori erano le foglie di acanto attorno, maggiore era la fortuna che quella famiglia decantava o almeno sperava di raggiungere.
Il Pumo è tutt’altro che un semplice componente di arredo, negli anni è diventato oggetto da collezione, realizzato in ceramica smaltata dalle diverse cromature: il più comune è quello bianco, mentre sui balconi e cornicioni è più probabile vederlo verde scuro o giallo ocra.
Questo particolare cimelio della tradizione salentina deve la sua riscoperta soprattutto a Pramod Agarwal, grande magnate indiano del ferro, la cui figlia è convolata a nozze nell’estate del 2014 proprio dalle parti di Fasano. Un matrimonio da favola che ha visto coinvolti un budget di circa dieci milioni di dollari, tre differenti location, un banchetto durato ben tre giorni, due elefanti, 800 invitati che – a detta dello stesso sindaco fasanese – rappresentavano circa il 20% della ricchezza dell’intera India e, come bomboniere, altrettanti Pumi in ceramica rivestiti in oro, tutti realizzati da un artista grottagliese.
Così il bocciolo si è aperto a ulteriore vita, evolvendosi per adattarsi ai diversi gusti e andando incontro ai moderni canoni estetici: il Pumo si è diffuso in varie tonalità di colore e si è aperto a nuove forme, come quella della pigna, dalla superficie più irregolare, e la cui forma a uovo rappresenta un nuovo inizio, una nuova nascita, simbolo di longevità e vita, un perfetto portafortuna per ogni evento.
Quindi niente più panico, nessuna preoccupazione: per la prossima occasione, trova l’originalità nella tradizione!